ST. LOUIS (USA) - C'è chi non le sopporta e se le sfila appena può, chi si affeziona a un paio in particolare e chi, invece, non sa resistere alla tentazione di comprarne sempre di nuove e le colleziona addirittura. Parliamo delle scarpe, prezioso accessorio-protezione che, come rivela una ricerca condotta presso la Washington University di St. Louis, sarebbe nato addirittura 40 mila anni fa, e non 10 mila come testimoniato dalle scarpe più antiche finora rinvenute.
LO STUDIO – L'indagine degli studiosi americani ha cercato di mettere in luce in che modo le calzature hanno modificato la nostra postura e il nostro fisico, spiegando che ci sono parecchie differenze – sia a livello osseo che tendineo – tra i piedi di chi le indossa regolarmente e quelli di chi va scalzo per tutta la vita. Quindi, tramite l'identificazione della prima comparsa di queste differenze è stato possibile stabilire in quale periodo della nostra storia le scarpe hanno fatto la loro comparsa.
ORIGINE E DIFFERENZE – Secondo quanto sostenuto nella ricerca, il momento in cui l'alluce umano è diventato più piccolo – ovvero circa 40 mila anni fa, appunto – corrisponderebbe all'introduzione dell'uso delle prime calzature. Si sa infatti che indossare scarpe troppo strette può modificare la conformazione dell'alluce, che portare sempre i tacchi alti influisce sulla struttura muscolare del polpaccio, che postura e modo di camminare dipendono molto da cosa calziamo e che i piedi di chi le scarpe non le porta sono generalmente più grandi. Come ha spiegato da Tim Weaver, antropologo della University of California, il principio è che «nel corso dell'esistenza, le ossa di una persona rispondono agli stress meccanici cui sono sottoposte», che si tratti di allenamenti in palestra o di una vita trascorsa indossando scarpe troppo strette.
da: "Il Corriere della sera"